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Dichiarazione dell'EAAM sulla situazione dei cetacei di Marineland

  • Writer: EAAM
    EAAM
  • 2 days ago
  • 4 min read
"Laddove ci sono voluti decenni di conoscenza, cura e scienza per proteggere e curare, basta uno slogan per distruggere." European Association for Aquatic Mammals Board

L'Associazione Europea per i Mammiferi Acquatici (EAAM) esprime profonda preoccupazione per la situazione attuale dei cetacei ospitati a Marineland Antibes. Questi animali si trovano in una situazione precaria e potenzialmente pericolosa a causa dell'indecisione politica, della mancanza di consultazione scientifica e di anni di campagne fuorvianti basate su disinformazione, manipolazione emotiva e lobbying coercitivo.


Il caso di Marineland Antibes evidenzia l'urgente necessità di un processo decisionale basato sull'evidenza e l'istituzione di un contesto solido e fondato su basi scientifiche che garantisca il benessere dei mammiferi acquatici ospitati in strutture zoologiche e gestiti da professionisti. Questo contesto deve inoltre riconoscere e sostenere contributo vitale alla ricerca, alla conservazione e all'educazione pubblica delle strutture zoologiche e degli animali ivi ospitati.


I cetacei ospitati presso i giardini zoologici gestite professionalmente beneficiano di cure specialistiche e personalizzate. La valutazione del loro benessere viene svolta regolarmente utilizzando strumenti e parametri scientificamente validati. Questistandard non solo garantiscono una buona salute fisica e un buon stato di benessereetologico, ma sono anche trasparenti e costantemente rivisti da veterinari, scienziati eprofessionisti della cura degli animali.


Studi hanno dimostrato che i cetacei ospitati in strutture accreditate hanno un’aspettativa di vita paragonabile o addirittura superiore a quella osservata in natura.In netto contrasto, le popolazioni di cetacei selvatici affrontano minacce sempre crescenti dovute all’impatto antropogenico come l'inquinamento, le collisioni con le navi, le catture accidentali (bycatch) e il degrado dell'habitat in cui vivono. Questi fatti sono raramente riconosciuti nel dibattito pubblico, eppure sono essenziali per qualsiasi discussione seria sul benessere e la conservazione degli animali.


Dal 2015, gli stabilimenti zoologici francesi che ospitano cetacei sono stati oggetto di intense campagne sui social media e sulla stampa, rafforzate da un'aggressiva attività di lobbying politico e da ripetute campagne legali volte a forzarne la chiusura. Questeazioni sono spesso motivate da ideologie attiviste, non da considerazioni scientifiche oda competenze in materia di benessere animale.


Il risultato di tutto ciò e stata un’ampia diffusione di argomentazioni fuorvianti che per nulla tengono in considerazione quelle che sono le basi scientifiche legittimamente riconosciute e le migliori pratiche per cura degli animali. La pressione politica si èintensificata, disgiunta dal contributo di professionisti con competenze specifiche. La fiducia del pubblico nelle istituzioni che legittimamente si occupano di conservazione e ricerca è stata sistematicamente erosa.


Sebbene queste campagne vengano presentate come una lotta per il benessere deglianimali, sono spesso guidate da dilettanti e finti esperti che si autoproclamano tali. Le conseguenze sono drammatiche: le strutture zoologiche sono state costrette a chiudere e il futuro degli animali di cui si prendono cura è stato messo a repentaglio. In assenza o in mancanza di alternative riconosciute e scientificamente comprovate come valide– come strutture adeguatamente finanziate e accreditate – i rischi per la salute e il benessere degli animali aumentano esponenzialmente. Questo è esattamente il casodelle due orche e dei dodici delfini di Marineland Antibes.


In questa assenza di reali opzioni, alcuni propongono i cosiddetti "santuari" o "recintimarini" come alternative. Tuttavia, queste strutture, pur essendo emotivamente attraenti, spesso non riescono a soddisfare le complesse esigenze biologiche, comportamentali e mediche veterinarie dei cetacei. La maggior parte delle struttureproposte manca di infrastrutture adeguate, supervisione professionale o sostenibilitàfinanziaria, rendendole inadatte a cure di alto livello a lungo termine. Queste alternativesperimentali vengono spesso promosse senza adeguate valutazioni di fattibilità,esponendo gli animali a stress inutili e a rischi ancora maggiori per il loro benessere. È allarmante che l'intransigenza ideologica di alcuni attivisti anti-zoo – restii a riconoscerei limiti delle loro proposte – possa portare a esiti drammatici, come la promozione del l'eutanasia come cosiddetta "soluzione", uno scenario già preso in considerazione in contesti simili. Tali estremi rivelano la pericolosità della prevalsa del dogma sull'etica esulla scienza.


La EAAM esorta i governi e le istituzioni Europee a:


  1. Stabilire linee guida chiare e piani di emergenza per proteggere i cetacei ospitati in strutture zoologiche accreditate che ne garantiscano il benessere e contribuiscano alla ricerca scientifica per la conservazione delle specie.

  2. Promuovere una collaborazione strutturata tra istituzioni, ricercatori e responsabili politici per preservare il ruolo essenziale degli zoo nell'affrontare la perdita di biodiversità.

  3. Rifiutare soluzioni semplicistiche e ideologiche che ignorano la complessità della cura dei mammiferi marini e il valore delle competenze professionali presenti.

  4. Basare tutte le politiche future su prove scientifiche, evitando la manipolazione delle emozioni e l'influenza dell'attivismo dogmatico.


La EAAM esorta solennemente il governo Spagnolo a riconsiderare la sua posizione divoler bloccare il trasferimento degli animali di Marineland Antibes presso istituzionizoologiche spagnole accreditate. È fondamentale avviare un dialogo trasparente e costruttivo che coinvolga tutte le parti interessate, inclusi professionisti del settore zoologico, scienziati, veterinari, istituzioni internazionali e autorità preposte al benessere degli animali, al fine di elaborare una soluzione collaborativa basata su prove concrete e in linea con i moderni principi del benessere animale.


L'assenza di alternative immediate, concrete e operative non può giustificare l'assenzadi un’azione. Il mantenimento prolungato di questi cetacei in condizioni incerte, senza una possibilità chiara di futuro mantenimento in un ambiente idoneamente gestito, li espone a significativi rischi fisici e psicologici. Rifiutare il loro trasferimento in struttureaccreditate in grado di fornire un ambiente idoneo è in contrasto con leraccomandazioni di numerosi esperti del settore. È urgente agire con responsabilità eintegrità scientifica per garantire un risultato che rispetti il benessere e la dignità diquesti animali.


Presidenza dell’EAAM

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